The Substitutes celebration of The WHO

Who are We?

Autunno 2000, Reggio Emilia, sala prove comunale Studio Seltz…

La “storia” dei The Substitutes comincia lì. In una grigia sala prove comunale a ridosso della via Emilia, intasata di traffico e nebbia. Niente di piú distante dalla Swinging London dei primi anni ’60.

La “storia” comincia da una discussione, dall’ascolto dell’ennesimo cd dell’ennesima ultima novità musicale che si rivela per quello che è fin dalle prime note: l’ennesima rivisitazione del suono sporco, ruvido, animalesco, inimitabile e vibrante delle band a cavallo tra i sessanta e i settanta. Protagonisti della storia sono Giampaolo e Luigi che, simultaneamente, pronunciano la stessa frase: “È ora di realizzare quel vecchio progetto”.

Il vecchio progetto, naturalmente, è un tributo agli Who. Per due thirty something come loro, saliti sul palco per la prima volta quando gli anni ’80 erano ancora giovani, un tributo agli Who è un sogno, una sfida, ma anche un risultato inarrivabile. Un confronto con i maestri, con quel suono ascoltato, assorbito fin dagli anni della prima adolescenza. Una sfida, si diceva, che ha trenta e piú anni, 15 dei quali passati sullo strumento, adesso poteva essere raccolta: suonare i pezzi di Pete, Roger, John e Keith .

La gestazione dei The Substitutes è stata lunga e travagliata. Dal nucleo iniziale di Giampaolo (voce e chitarra) e Luigi (basso e voce) si è arrivati a The Substitutes mark 1, con il reclutamento di Tomaso Prodi (chitarra e voce), Paolo Bardelli (tastiere e voce) e Paolo “Pillola” Orlandini (batteria). Varie vicissitudini, inclusi matrimoni, separazioni e paternità, hanno portato alla sostituzione, nei mesi, dei tre in questione. Così, ad inizio 2001, si arrivava a The Substitutes mark 2, con i due “fondatori” affiancati da Gabriele Longoni (chitarra e voce), Silvia Degani (tastiere) e Paolo Ovi (batteria). Longoni e Ovi avevano raggiunto una certa fama nel circuito mod dei primi anni ’80 con il gruppo The Coys, che aveva fatto ballare faces e tickets in tantissimi raduni in tutta Italia.

Con questa formazione The Substitutes hanno iniziato l’esperienza live nel 2001 e 2002, arrivando, il 15 settembre 2002, ad essere chiamati quali headliners al My Generation Day, mega raduno celebrativo dei quarant’anni dei The Who organizzato a Castelnovo Rangone, in provincia di Modena.

Con la fine del 2002, Gabriele Longoni, raggiunti i vent’anni di carriera musicale, ha deciso di ritirarsi a vita privata, lasciando il posto a Matteo Bonacini.

Il 2003 ha visto la band chiudersi in sala prove per molti mesi, a limare e rinnovare il repertorio, per poi tornare sui palchi in estate ed autunno.

L’8 dicembre 2003 The Substitutes hanno registrato un demo con 8 tracce al Musik Station di Correggio (Reggio Emilia), mixato qualche giorno dopo al Dude Music Studio, sempre a Correggio. I prossimi capitoli, per fortuna, sono ancora tutti da scrivere. Long live rock

ALBERO GENEALOGICO DI THE SUBSTITUTES

2000-2001

Giampaolo Corradini, voce e chitarra
Luigi Tocci, basso e voce
Tomaso Prodi, chitarra e voce
Paolo Bardelli, tastiera
Paolo Orlandini, batteria

2001-2002

Giampaolo Corradini, voce e chitarra
Luigi Tocci, basso e voce
Gabriele Longoni, chitarra e voce
Silvia Degani, tastiera
Paolo Ovi, batteria

2003-2011

Giampaolo Corradini, voce e chitarra
Luigi Tocci, basso e voce
Matteo Bonacini, chitarra e voce
Paolo Ovi, batteria

2011-2014

Giampaolo Corradini, voce e chitarra
Luigi Tocci, basso e voce
Matteo Bonacini, chitarra e voce
Luca Davolio, batteria

2014-Oggi

Giampaolo Corradini, voce e chitarra
Luigi Tocci, basso e voce
Matteo Bonacini, chitarra e voce
Matteo Montanari, tastiere
Luca Canei, batteria